Sadomasochismo light

Sadomasochismo light: seni e capezzoli

Nel nostro cammino siamo approdati al Bondage partendo dalle fantasie di voi Menti Desiderose, che abbiamo cercato di declinare nella varietà più comuni: non vedere, non parlare, non muoversi… Da qui ci siamo calati in una realtà che si vuole oscura per definizione, ma su cui speriamo di aver portato un po’ di luce, che ci ha portato a parlare di Disciplina, Dominazione e Sottomissione. Ma per chiarire cosa è il BDSM ancora non basta. Manca l’ultimo tassello: il rapporto Sadico/Masochista.

Lo facciamo come al solito a modo nostro, perché ci interessano i desideri e non le perversioni, il gioco e non l’annullamento della persona, il piacere e non la violenza.

La domanda a cui vogliamo rispondere è: come aggiungere un po’ di peperoncino alla propria vita sessuale senza inoltrarsi in ambienti e situazioni pericolose? La risposta è, per continuare il parallelo culinario, aggiungendo ai piatti che già si conosce piccole dosi di zenzero, cannella, curry, paprika… Sarà l’assaggio a dire se l’esperimento piace al palato meno.

Questo, tradotto in parole povere, significa dare degli stimoli al proprio corpo e poi interrogarsi su come risponde. Provate da sole. Sarete al tempo stesso la Sadica e la Masochista. Se l’esperimento dà risultato positivo, significa che sotto sotto un po’ di dolore vi piace. Avete aperto la porta ad un’infinità di nuovi stimoli. Solo dopo aver capito questo, potrete essere sicure che l’esperienza con un Master vi darà la giusta  soddisfazione.

Vediamo ora come esplorare le proprie zone erogene senza dover per forza entrare in un sexy shop specializzato.

 Una zona erotica molto importante è quella dei seni. Per prima cosa chiedetevi: i capezzoli sono sensibili o no?

Se lo sono dovrete procedere molto cautamente per non provocare vero dolore.

Se non lo sono… magari non rientrano tra le vostre zone erogene più attive. Niente paura, non è grave. Ovviamente, l’ideale sta nel mezzo.

Secondo: avete i capezzoli pronunciati e turgidi o tendono al retroverso?

Nel primo caso, basterà sfiorarli per farli inturgidire e iniziare inviare degli stimoli erotici al vostro cervello.

Nel secondo, dovrete avere più pazienza. Nei sexy shop si vendono delle pompette aspiranti che vanno applicate a ciascun capezzolo e che, attraverso un vuoto d’aria, lo succhiano aiutandolo a venire fuori. Il principio è lo stesso adottato da alcuni prodotti venduti in farmacia per aiutare le mamme durante l’allattamento.

Tiracapezzoli artigianali si possono realizzare in casa utilizzando delle siringhe in plastica a cui è stata tagliata e limata la testa (la parte su cui si inserisce l’ago). Attenzione però a non tirare eccessivamente, perché in alcuni casi potrebbe venire fuori del siero.

Altra esperienza che può dimostrarsi molto stimolante è quella di applicare sui capezzoli delle comuni mollette da bucato. Se sono nuove potrebbero stringere parecchio. Quelle di legno di solito sono più efficaci, mentre quelle di plastica esercitano meno pressione. Evitate quelle con i dentini, le così dette mollette a coccodrillo, che potrebbero lasciare dei segni. Nulla vieta di provare anche di provare l’esperienza con le mollette fermacapelli o con degli orecchini a pinza.

Il passo successivo sono i tiracapezzoli che si trovano nei sexy shop, disponibili in varie fatture e forme e dotate di pesi. L’ultimo grido sono quelli vibranti e wireless.

Se avete dei seni generosi avete altre opportunità. Come documentano molti video BDSM disponibili su Internet, potete infatti legarli con delle corde o degli elastici per ottenere una sorta di effetto strozzamento e quindi renderli sensibili. Se vedete però che il sangue comincia ad avere difficoltà di afflusso e che i seni tendono al viola, liberateli subito. Niente panico! Massaggiateli delicatamente per riportare alla normalità la circolazione. Tutto tornerà in breve come prima.


I commenti qui sono chiusi.