Desiderio di bondage occhi bendati

Bondage occhi bendati l’erotismo di non vedere

Attirate da un’immagine trovata per caso navigando in Internet oppure provocate da un incontro altrettanto casuale in una chat, alcune di voi Menti Desiderose (quelle che non hanno ancora provato) vi sarete sicuramente domandate: ma che gusto c’è a farsi legare, bendare, imbavagliare?Per il partner, sia esso uomo o donna, c’è sicuramente un plus di eccitazione dovuto alla inusuale condizione di poter gestire in maniera totale la scena del gioco e di godersi, in una sorta di catarsi estetica, quel corpo, ma per chi è oggetto di bondage?
Il meccanismo è molto semplice. Molto più semplice di quanto si possa pensare. Oseremmo dire, elementare.

Con gli occhi bendati

L’uomo ha cinque sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, Il gusto, Il tatto. Insieme contribuiscono a trasmettere al cervello quelle informazioni che sono all’origine, tra gli altri, degli stimoli e dell’eccitazione sessuale.

Cosa succede quando, ad esempio, la percezione visiva viene azzerata da una benda sugli occhi? Che i restanti quattro sensi sono costretti a colmare la lacuna dovuta alla momentanea mancanza della vista. L’udito, l’olfatto, il gusto, il tatto vengono stimolati a riempire quel vuoto.

L’impressione è buffa ed eccitante al tempo stesso.

In questo stato, infatti, si percepiscono rumori, odori, gusti, sensazioni tattili che di solito vengono quasi ignorate, sicuramente date per scontate.

E’ un po’ come riscoprire il mondo nel quale siete immerse tutti i giorni.

Questa sollecitazione dei sensi ha incredibili ripercussioni sul desiderio sessuale proprio perché i … “magnifici quattro” restanti ne vengono fuori esaltati come non è possibile nella routine quotidiana.

Non è un caso se due delle scene più erotiche di “9 settimane e 1/2” – un film che ha più di 25 anni! – sono quella in cui Mickey Rourke fa gustare a Kim Basinger, ad occhi chiusi: fragole, miele, peperoncino, vino bianco… persino dei tortiglioni di pasta; e quella in cui, dopo averle bendato gli occhi, le percorre il corpo con dei cubetti di ghiaccio. Oscurata la vista, nel primo caso esalta il senso del gusto, nel secondo quello del tatto.

Un’altra bellissima scena di un film erotico è quella de “La Bonne”, girato da Salvatore Samperi nel 1986. La cameriera (la sensuale Florence Guerin) di una signora annoiata (Katrine Michelsen), diventa bel presto la compagna ideale per giochi saffici erotici. Uno in particolare è una singolare “mosca cieca” in cui la signora, prima si diverte a disorientare la cameriera facendola girare come una trottola, e poi a provocarle emozioni forti rompendole un vaso di fiori proprio davanti ai piedi.

In altre parole, limita la vista per esaltare l’udito.

Capito il meccanismo principale, non resta che decidere volta per volta i sensi da oscurare e quelli da esaltare.

Il mio personale consiglio è quello di fare i primi passi da soli. Imparare a conoscere il proprio corpo e le sue reazioni è fondamentale. Poi, presa coscienza delle sollecitazioni che restituiscono maggiori stimoli ed eccitazione, si potrà guidare il partner a scoprirle, senza togliergli il gusto però, di fargli credere che sia stato proprio lui a rivelarle per la prima volta.


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