Cinema e Feticismo gli uomini ai piedi di Brigitte Bardot

Il feticismo è più diffuso di quanto si creda, a testimoniarlo ci sono diversi film, anche se spesso, tale presenza, sembra passi in sordina

Fatto questo che capita forse a causa del tabù che ancora grava su questa fantasia, relativa al feticismo, malgrado la diffusione che ha avuto di recente, divenendo quasi una moda all’insegna del “famolo strano”.

Il caso più famoso è senz’altro quello di Quentin Tarantino. Tutti sono a conoscenza della sua smodata passione per i piedi, ed emblematico è il film diretto da RamirezDal tramonto all’alba” in cui Tarantino ha collaborato con la sceneggiatura e come interprete.

Molto nota è la scena foot fetish in cui Salma Hayek disseta Quentin Tarantino facendogli succhiare l’alluce su cui scorre il whiskey e anche quella con George Clooney, che si potrebbe definire più come una dichiarazione FemDom, in cui Salma Hayek, dopo averlo messo al tappeto, lo tiene giù, premendo il piede sul suo petto per impedirgli di rialzarsi e gli annuncia e descrive quello che sarà il suo destino da schiavo.

Ma Tarantino non è certo l’unico ad aver girato scene in cui è palese e prepotente il desiderio, non dichiarato, legato al feticismo del piede.

In piccoli omicidi tra amici” di Danny Boyle, Kerry Fox ed Ewan McGregor ballano durante una festa, lui è ubriaco e cade a terra. Prova a rialzarsi ma lei lo ferma bloccandolo con il piede e indugia strusciando la suola della scarpa sulla sua bocca finché lui non le bacia il piede.

Si tratta di una scena di feticismo breve ma intensa, una victory pose e un atto di sottomissione del protagonista maschile, che di certo non avrà lasciato indifferenti coloro che amano queste fantasie.

Brigitte Bardot, colei che ancora oggi è considerata il sex symbol per eccellenza, in diversi film (ne cito uno per tutti: “E Dio creò la donna”) gira delle scene in cui gli uomini sono ai suoi piedi, non solo figuratamente ma anche letteralmente.

Ma forse il film che più di ogni altro ha fatto sognare i feticisti, sorprendendoli e lasciandoli basiti, è “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci.

L’imperatrice Wan Jung fuma oppio. È distesa, ai suoi piedi siede Gioiello d’Oriente, le toglie la scarpa, le accarezza la gamba, lentamente le sfila la calza e le solleva il piede portandoselo alle labbra.

Si sente in lontananza il brusio di un’orchestra e lì, nella penombra, il silenzio è rotto da alcune frasi sussurrate e dal suono cadenzato di una goccia d’acqua che riecheggia. Gioiello d’Oriente comincia a baciare e succhiare le dita del piede dell’imperatrice, l’espressione del suo volto esprime passione, desiderio e così il suono sommesso della sua bocca che assapora le dita prima di infilare a una di esse il proprio anello.

Adesso siamo fidanzate” sono le sue parole e nuovamente torna ad adorare il piede dell’imperatrice.

Una scena lunga circa un minuto, senz’altro molto rara nel cinema non dichiaratamente feticista.

Basterebbe un piccolo elenco di casi cinematografici, a cui si potrebbero aggiungere quelli pubblicitari, per rendersi conto che il tabù intorno al feticismo del piede non ha più ragion d’essere e vedere un uomo prostrato che bacia i piedi a una donna è assolutamente normale e comune, o almeno lo è più di quanto si potrebbe supporre.


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