L’invidia del pene

Ma non era un sentimento femminile? Come proteggere il sexy toy da ire astiose

le ragazze sentono profondamente la mancanza di un organo sessuale di egual valore a quello maschile, esse si considerano inferiori e l’invidia del pene è il motivo principale di un certo numero di caratteristiche reazioni femminili.

Scriveva Freud.

Citazione necessaria per spiegare cos’è in sostanza, quella che in psicologia viene definita come  l’invidia del pene e che ha, in vari tempi e contesti, scatenato più di una polemica.

Senza voler assolutamente entrare in merito a teorie psicologiche di nessun genere, vediamo come,  ovviamente mutuandola ironicamente, l’invidia del pene ai giorni nostri sia ormai un sentimento tutto al maschile.

Colpevole, come sempre è il cambiamento dei costumi sessuali, con la conseguente la diffusione, dei sexy toys. Che il vibratore fosse una vecchia conoscenza dell’universo sensuale femminile, ce lo ha ricordato Hysteria, il film uscito lo scorso inverno, mentre con una semplice ricerca si scopre che l’origine e l’uso di falli di varia foggia e materiali hanno i loro albori in tempi ancor più lontane della londra elisabettiana in cui è ambientata l’ironica pellicola. Si pensi al fallo cinese di giada vecchio di  6000 anni.

E allora cosa è cambiato? Innanzi tutto la diffusione che potrebbe quasi definirsi capillare, ma soprattutto il fatto che le donne abbiano cominciato a esternare il loro gradimento per questi giocattoli. Sono poche infatti quelle che possedendone almeno un modello, non si dichiarano soddisfatte dal loro vibratore. Per parecchie donne l’uso del vibratore non è però una pratica con cui soddisfarsi necessariamente in solitudine, spesso infatti, si sceglie la compagnia del giocattolo vibrante anche nell’intimità della coppia.

Ed è qui che molti uomini cadono rovinosamente scoprendosi vittime dell’invidia del pene! Troppi  poi, al peccato dell’invidia sommano pure quello della gelosia. E’ vero che spesso sono stati  gli uomini a ” presentare” il giocattolo alle proprie parner per soddisfare una loro fantasia, ma poi alcuni non hanno retto il confronto, prendendo il ruolo del giocattolo troppo sul serio.

Ovvio da parte dell’uomo il confronto col rivale vibrante  delle misure e della durata della prestazione.  I più attenti ai particolari invidiano anche forme e proporzioni per così dire più auliche, nonché durezze più o meno plastiche;  – sfida questa persa in partenza se il contendente è un fallo in ceramica! –

Ma ironia a parte, quello che disturba gli uomini quando si trovano al letto con il rivale toy, è il temere di non essere all’altezza e di non soddisfare la partner come l’irriducibile giocattolo prediletto.

Alcuni uomini  addirittura si scoprono gelosi del sexy toy  al pari di un amante in carne ed ossa, tanto da vietarne alla partner, l’uso sia nell’intimità a due che in solitudine, risolvendo il tutto con un dozzinale e retrogrado: “ai tuoi desideri ci penso io”.

Ma allora, come difendere il nostro adorato sexy toy dalle ire funeste dei partner rosi di invidia?

L’unica soluzione è quella di esercitare  la proverbiale sensibilità femminile, evitando i confronti e dosando con saggezza il piacere, l’uso, limitandone palesemente l’abuso. Quella con i sexy toy per certi versi è una relazione clandestina!

E se servisse far ricorso alla psicologia è bene imparare a padroneggiare le tecniche del rinforzo positivo o più semplicemente basterà  incoraggiare, lodare, confortare!


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